L'opera nasce da un’esperienza personale, quando una giornata del tutto normale si è trasformata in una giornata diversa, complicata, particolare. Parla della violenza sulle donne, di come a volte qualcun altro può diventare padrone della nostra vita. Il mio lavoro parla della capacità di reagire, della voglia di farsi strada nelle tenebre che ti circondano sia mentre qualcuno cerca di farti del male, sia quando, una volta che tutto è finito, devi combattere con la paura che ti possa succedere ancora. Dopo aver raccolto svariati giornali pubblicati l’8 Marzo, nella giornata dedicata alle donne, li ho usati come sfondo al mio racconto lasciando in evidenza alcune parole chiave. È un canto liberatorio. È quello che non sempre viene raccontato dai giornali, che non riesce ad imporsi rispetto alle statistiche. È una storia che non appartiene solo a me ma a molte altre ragazze e donne… “Non permettere mai a nessuno di spegnere la luce e saltarti addosso”.
Il taccuino è nato da un workshop con Lettera 27 durante il primo anno di Master alla Fondazione Fotografia Modena, è stato in mostra presso la sede didattica della Fondazione dal 14 al 19 Aprile.